Il ruolo della scuola nell'ottica di internazionalizzazione. Intervista alla professoressa Roberta Pugliese.
02/12/2019
Essere un punto di riferimento per l’internazionalizzazione non solo per i propri studenti, ma per un’intera vallata, la Val Camonica, in provincia di Brescia, anche attraverso l’organizzazione degli esami di certificazione Trinity College London di lingua inglese.
Questa è, in sintesi, l’esperienza dell’Istituto Tecnico Professionale Tassara-Ghislandi di Breno, della quale abbiamo parlato nella seguente intervista con la dirigente scolastica, la professoressa Roberta Pugliese, già membro dell’Area relazioni internazionali e lingue straniere dell’USR Lombardia e referente per le lingue per la provincia di Brescia.
Le vallate sono luoghi che tradizionalmente, per via della loro stessa conformazione territoriale, rischiano di scivolare verso l’isolamento. È molto importante, quindi, che la scuola faccia da traino in un’ottica di internazionalizzazione, la quale è peraltro parte del mio background professionale, avendo lavorato come docente di inglese per diversi anni e, in seguito, per la posizione che ho occupato presso l’Ufficio Scolastico Regionale.
A tale proposito, gli esami di certificazione di lingua inglese sono indubbiamente un importante impulso verso l’apertura internazionale per tutto il territorio.
Certamente! L’aspetto motivazionale è alla base di un apprendimento efficace e proprio al fine di stimolare la motivazione lavoriamo su due livelli: quello, appunto, della certificazione e quello dello stage linguistico in Inghilterra. In realtà, le due cose vanno spesso di pari passo se consideriamo che, per esempio, ai progetti PON di cittadinanza europea o alternanza scuola-lavoro con stage all’estero possono partecipare soltanto gli studenti in possesso, già in partenza, di una certificazione linguistica di livello B1 o superiore (nel caso di Trinity le certificazioni GESE 5 e 6 nelle abilità di speaking & listening oppure ISE I nelle quattro abilità di speaking & listening e reading & writing, ndr).
E il vostro istituto è un brillante esempio di come le certificazioni abbiano un impatto positivo sulla motivazione e, in ultima analisi, sul miglioramento delle competenze linguistiche, a tal punto che l’Istituto Tassara-Ghislandi di Breno è diventato un punto di riferimento anche per altre scuole nella zona. Si tratta di un’importante prova concreta di continuità territoriale.
Questo è il risultato dell’eredità raccolta dalla precedente docente referente degli esami Trinity, che da poco è andata in pensione. Possiamo in effetti essere definiti come una scuola polo, in quanto al nostro Istituto si appoggiano 14 scuole della vallata – essenzialmente secondarie di I grado – per un totale di circa 250 studenti che annualmente sostengono gli esami Trinity. I livelli raggiunti da questi ragazzi sono spesso eccellenti, con il conseguimento, in alcuni casi, della certificazione GESE 5, equivalente al B1 del CEFR e quindi al di sopra delle indicazioni ministeriali, le quali prevedono il raggiungimento del livello A2 al termine della terza media. Evidentemente, avere una scuola polo contribuisce a creare un circolo virtuoso che porta, nel tempo, a innalzare il livello delle competenze linguistiche in tutto il territorio. Ma non vorrei che con ciò si pensasse che sia tutto merito nostro: onestamente, queste scuole sarebbero bravissime comunque, anche senza di noi.
Rimane il fatto che si tratta di risultati lusinghieri in un territorio decentrato, in cui raggiungere un determinato livello di inglese può fare la differenza in ambito lavorativo, in particolare per una Technical and vocational school come l’Istituto Tassara-Ghislandi.
È proprio così. A questo proposito, vorrei condividere un episodio significativo. Visto il mio ruolo e vista la tipologia della scuola in cui lavoro mi capita spesso di interfacciarmi con gli imprenditori locali. Proprio pochi giorni fa ho ricevuto la visita di un direttore del personale di un’impresa locale, il quale mi confermava che, più che le conoscenze tecniche specifiche, le quali vengono apprese e sviluppate facendo esperienza all’interno dell’azienda stessa, i requisiti fondamentali cercati da un’azienda in un giovane sono due: la buona educazione e, appunto, le competenze in lingua inglese.