Trinity: esami che toccano la vita degli studenti - Intervista a Geraldine Winchcombe
17/12/2020
Lo scorso 3 dicembre Geraldine Winchcombe, da lungo tempo membro del nostro team di supporto accademico, è stata invitata alla cerimonia online di conferimento dell’Honorary Award. Tale onorificenza viene riservata da Trinity College London, ente certificatore internazionale di lingua inglese, musica e arti performative, a personalità che si sono distinte per il loro straordinario contributo dato in campo educativo.
Geraldine è un volto noto a centinaia di docenti di scuole pubbliche e private sul nostro territorio i quali, nel corso degli anni, hanno avuto la fortuna di conoscerla durante gli eventi formativi organizzati dal team di supporto Trinity, apprezzandone la notevole professionalità, la vasta competenza e la contagiosa simpatia ed energia. All’inizio degli anni Duemila, Geraldine si era già distinta per la creazione di materiali online di supporto per studenti di lingua inglese, a testimonianza della sua capacità di anticipare i tempi e della sua profonda conoscenza del settore essendo già stata docente, formatrice e Director of Studies in diverse scuole. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla pochi giorni dopo la cerimonia dell’Honorary Award.
Puoi parlarci della tua esperienza con Trinity?
Ho iniziato circa 15 anni fa, quasi per caso, perché mi ero appena trasferita dalla Sardegna nelle Marche, accettando un lavoro in una scuola che era un centro Trinity. Poco tempo dopo, andai a Roma per partecipare a un incontro di formazione per docenti di scuole private di lingua organizzato proprio dal team di supporto di Trinity per il settore privato e in particolare per le scuole di piccole dimensioni. In quell’occasione compresi che gli esami Trinity erano in linea con il mio approccio e da lì è iniziata la mia collaborazione con l’ente. Per essere più precisa, non definirei questa attività un “lavoro”, ma un modo di vivere, in quanto collaborare con Trinity mi ha davvero aperto la vita, permettendomi di incontrare tante persone interessanti e di entrare in contatto con nuove culture e diversi approcci all’insegnamento. Essendo io una persona molto curiosa, come ho detto nel discorso fatto durante la cerimonia, mi sono trovata immediatamente a mio agio in un ambiente così stimolante.
Hai portato avanti diverse attività per Trinity, in particolare in Italia, in questi anni.
E’ vero, il che è molto coerente con la mia natura. Già da giovane, per esempio, praticavo molti sport perché mi piace tenermi occupata. E la stessa cosa, appunto, mi è successa con Trinity. Ho avuto modo di lavorare insieme al team accademico, in Italia e a Londra e ho viaggiato in lungo e in largo per la penisola per sostenere tantissimi incontri di formazione per docenti, un’attività che ho sempre svolto con grande passione.
Il supporto - gratuito - ai docenti è peraltro parte della mission dell’ente. Che ruolo ha avuto Trinity nel tuo sviluppo professionale?
Ha avuto un’influenza molto rilevante, in quanto lavorare con Trinity è un’esperienza mentalmente e intellettualmente motivante che mi ha permesso di crescere dal punto di vista professionale e personale grazie all’interazione con così tante persone stimolanti. Peraltro, una cosa che ho sempre apprezzato di Trinity è che, così come gli esami danno ai candidati e ai docenti ampia libertà nella preparazione dell’esame, anche io, nel mio lavoro di formatrice, ho sempre avuto un’ampia libertà di movimento, ovviamente purché essa fosse in linea con la mission di Trinity.
Oltre al lavoro come formatrice per Trinity, hai, come già detto, una lunga esperienza nel settore delle scuole di lingua private. Quali sono i benefici per una scuola privata nell’ organizzare delle sessioni di esami Trinity?
Le scuole private hanno ovviamente un funzionamento diverso dalla scuola pubblica. In una scuola privata si ha la necessità di analizzare al meglio i bisogni individuali dei singoli studenti, in quanto è importante non solo capire che cosa offrire al cliente, ma addirittura, talvolta, anticiparne i bisogni e le richieste. Quindi, non si tratta soltanto di aiutare gli studenti a parlare o a scrivere, ma anche, per esempio, di stimolarli e incoraggiarli, specialmente nei casi in cui gli studenti - in particolare studenti adulti - hanno avuto in passato delle esperienze negative con lo studio della lingua inglese. La filosofia alla base degli esami Trinity è, in questo senso, di grande aiuto alle scuole private, perché gli esami Trinity sono pensati per permettere lo sviluppo di competenze comunicative fondamentali nella vita reale: durante l’esame Trinity il candidato ha infatti l’opportunità di dimostrare ciò che sa fare. Questa è una caratteristica davvero unica di Trinity. Gli studenti sono molto più motivati a studiare se sanno che stanno acquisendo delle capacità utili nella loro realtà quotidiana presente e futura: per una scuola privata questo è un punto davvero cruciale, in quanto uno studente motivato è anche un cliente soddisfatto. Un altro aspetto peculiare degli esami Trinity è che, con 12 livelli o Grade disponibili per gli esami GESE (Speaking & Listening) e con 5 livelli per gli esami ISE (Speaking & Listening e Reading & Writing) per una scuola si prospetta la possibilità di preparare ogni singolo candidato per l’esame e il livello a lui/lei più adatto.
Puoi fornirci qualche aneddoto o esperienza personale di studenti ai quali gli esami Trinity hanno “toccato la vita”?
Ce ne sarebbero diversi, ma vorrei condividerne uno in particolare. Alcuni anni fa iniziai a insegnare in un’azienda. Il corso era finanziato da Confindustria per cui veniva offerto ad alcuni dipendenti, tra i quali era presente un operaio della manutenzione - credo che avesse poco più di 40 anni - che aveva smesso di studiare a 14 anni, appena ottenuta la licenza media. Aveva poca fiducia in se stesso e, durante le prime lezioni, non faceva altro che scusarsi per essere stato inserito nel corso. Le cose, però, cambiarono durante il percorso di preparazione. Vidi chiaramente che la struttura dell’esame Trinity, consistente in un dialogo individuale con un esaminatore esterno, se all’inizio era sembrata a quell’uomo una sfida impossibile verso cui puntare, aveva in realtà acceso in lui la motivazione e la convinzione di potercela fare. La sua fiducia aumentò fino al giorno in cui riuscì a sostenere con successo il suo esame GESE, che passò con Distinction, il massimo dei voti. Qualche tempo dopo, egli venne promosso a capo del suo reparto, non tanto per il fatto che adesso aveva una conoscenza di base della lingua inglese, ma proprio per il fatto che la sua autostima era cresciuta ed era ora in grado di guidare altre persone. In altre parole, il percorso di preparazione all’esame Trinity lo aveva reso un uomo diverso. E’ un’esperienza che non dimenticherò mai.
Grazie Geraldine, e di nuovo complimenti!